ISAAC BABEL' UN EBREO TRA I COSACCHI

2016 
Isaac Babel', nel suo racconto autobiografico L'inizio, scritto, o, perlomeno, pubblicato il 18 giugno 1937, cosl scriveva sul suo incontro con Maksim Gor'kij: «. . .Gli portavo da leggere tutto quello che scrivevo, e allora scrivevo urt racconto al giorno. . . . Gor'kij leggeva tutto, condannava tutto ed esigeva che continuassi a scrivere. Finalmente ci stancammo tutti e due, e un giorno egli mi disse con la sua voce sorda di basso: E' ormai assolutamente chiaro che lei, caro signore, non sa proprio niente, ma riesce a indovinare parecchie cose. . . Sard bene quindi che se ne vada unpdtrala gente. ..» (1). Quell'andar fra la gente signified, fra l'altro, partecipare alia guerra sul fronte rumeno, e, soprattutto, far parte della Prima Armata di Cavalleria del Maresciallo Budenny. Ora, difficile accettare l'idea che Babel' sia andato fra i Cosacchi dell'Armata di Budenny, soltanto per farsi un'esperienza personale. Anche Carol Luplow, nel suo libro Isaac Babel's Red Cavalry, esprime dei dubbi sulla validity di questa tesi. La descrizione di Babel' dell'aiuto di Gor'kij divenne una famosa «leggenda» spesso citata, e quando egli piU tardi descrisse i suoi primi rapporti con Gor'kij piii dettagliatamente egli elabord questofamoso, probabilmente apocrifo, ultimo incontro. . . «Percid, suggerirei di andarvene nel mondo». Evidentemente per acquisire delle esperienze di vita reale (2). A dire il vero Babel' avrebbe avuto molte ragioni che suffragavano questa tesi dell'esperienza. Secondo le memorie di Paustovskij, Babel' non era capace di scrivere, se prima non aveva visto tutto, conosciuto tutto, fin nei minimi particolari. Cosl aveva riferito Babel' a Paustovskij: «Io non ho immaginazione ripete cocciuto -. Questo lo dico sul serio.
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