Polmonite da ipersensibilità ed esposizione professionale

2018 
La polmonite da ipersensibilita (Hypersensitivity Pneumonitis, HP) e una pneumopatia infiltrativa diffusa secondaria all’inalazione di eterogenei materiali organici o agenti a basso peso molecolare a cui i pazienti sono sensibilizzati e iper-responsivi. Tale esposizione porta ad una risposta immuno-allergica non IgE mediata caratterizzata da un’infiammazione linfocitaria, frequentemente granulomatosa, localizzata a livello delle vie aeree periferiche. La sintomatologia respiratoria tipica e caratterizzata da dispnea e tosse secca a cui possono essere associati sintomi sistemici come malessere e febbre che in genere insorgono dopo 6-8 ore dall’ultima esposizione. Le HP sono classificate in forme acute, subacute e croniche, anche se esiste un importante overlap tra di esse. Le lesioni piu frequentemente riscontrate alla TAC del torace nelle forme acute-subacute sono alterazioni ground glass, micronoduli centrolobulari mal definiti ed oligoemia a mosaico, mentre nelle forme croniche si hanno alterazioni reticolari e honeycombing in genere prevalenti ai lobi superiori. Il lavaggio broncoalveolare nei soggetti con HP acuta-subacuta evidenzia una prevalenza di linfociti (spesso > 50%) ed il quadro istologico e caratterizzato dalla triade: polmonite linfocitaria bronchiolocentrica, piccoli granulomi non ben formati e non necrotizzanti e pattern BOOP interposto. Il trattamento prevede innanzitutto la rimozione dell’esposizione all’agente scatenante e l’eventuale somministrazione di corticosteroidi per via sistemica o di immunosoppressori (forme croniche evolutive). La sopravvivenza a lungo termine nei pazienti con HP e molto variabile e peggiore nei pazienti con HP cronica.
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