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La città degli ebrei a Torino

2009 
[...] Questa tesi e nata per raccogliere le informazioni esistenti sul luogo in cui sono stati rinchiusi gli ebrei a Torino per piu di 180 anni, al fine di poterne preservare il ricordo. E' curioso costatare che oggi nessuna indicazione circa l'uso particolare dell'isolato sia presente ad informare turisti e torinesi e di come pochi inquilini siano a conoscenza del valore storico dell'isolato in cui risiedono. Una cooperativa organizza e gestisce visite guidate a gruppi di scolaresche e turisti, soprattutto in occasione della giornata europea della Cultura Ebraica che cade la prima domenica di settembre di ogni anno. L'area del ghetto si trova vicino alla piazza Carlo Emanuele II, nel quartiere Borgo di Po e delimitato dalle vie Roma, Po, il fiume omonimo ed il corso Vittorio Emanuele II. La zona oggi e quella aulica di Torino, non lontano da fulcri come piazza Castello e piazza Vittorio Veneto e nasce come Secondo ampliamento seicentesco del castrum romano, come contenitore delle opere assistenziali e sanitarie del tempo. Il ghetto era formato da due isolati: uno denominato del beato Amedeo, che accoglieva il ghetto Vecchio compreso fra le vie Maria Vittoria, San Francesco da Paola, Principe Amedeo e Bogino e l'altro, compreso in parte dell'isolato san Benedetto, che accoglieva il ghetto Nuovo molto piu piccolo, delimitato dalle vie Maria Vittoria, San Francesco da Paola, Des Ambois e piazza Carlo Emanuele II. [...]La tesi e stata suddivisa in tre parti, in base ai diversi approcci metodologici utilizzati: la prima parte ricostruisce le vicende dell'isolato utilizzando testi scritti e approfondisce le informazioni mediante l'uso dei documenti iconografici d'archivio presenti nell'Archivio Storico ed in quello Edilizio della citta di Torino. La seconda parte indaga la struttura attuale attraverso l'indagine fotografica e la terza parte propone una restituzione grafica delle varie fasi costruttive individuate per il ghetto di Torino. Dopo aver descritto nel primo capitolo dal punto di vista edilizio, il primo serraglio al mondo: il ghetto ebraico di Venezia, nel secondo capitolo si indagano le testimonianze dei ghetti presenti in Piemonte. I successivi capitoli della prima parte, sono il punto centrale della tesi e presentano la storia costruttiva del ghetto ebraico di Torino, permettendo di individuare quattro fasi principali: una prima, relativa alla costruzione di una chiesa con annesso convento; la seconda con le trasformazioni di questa ad ospedale; la terza, la destinazione a serraglio degli ebrei e l'ultima e attuale, con uso a civile abitazione. [...] Questa tesi, si pone l'obbiettivo di presentare una visione di tutte le trasformazioni architettoniche accorse alla struttura fisica del ghetto, dalla sua istituzione all'abolizione, fino ai giorni nostri. [...] La seconda parte della ricerca, presenta un percorso di riconoscibilita attuale dell'isolato, attraverso l'indagine fotografica del manufatto, condotta con una serie di sopralluoghi e suddivisa in cortili. La terza parte tenta un'ipotesi di ricostruzione del manufatto, unendo le informazioni apprese dai testi, dai documenti d'archivio e dalle mappe storiche della citta al fine di ricostruire le principali fasi di trasformazione dell'isolato dalle origini fino ai giorni nostri. La parte degli apparati si compone della bibliografia, organizzata in tre parti, in relazione alla specificita dei temi trattati, e dell'elenco dei documenti d'archivio ed iconografici usati per ricomporre la storia architettonica del manufatto. Questa ricerca si propone dunque di riconoscere una testimonianza materiale della presenza degli ebrei a Torino, attraverso la storia dei luoghi e dei manufatti della loro vita.
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