Risonanza magnetica e radiologia tradizionale nelle localizzazioni vertebrali dell'artropatia ocronotica alcaptonurica

2005 
studiare le alterazioni della colonna vertebrale nell’alcaptonuria (ocronosi) sia con esame radiologico convenzionale sia con Risonanza Magnetica (RM), mettendo a confronto i risultati delle due tecniche. Pazienti e metodi: sono stati sottoposti allo studio cinque pazienti (4 maschi, 1 femmina, eta media 51 anni). Per lo studio con esame radiologico convenzionale sono state utilizzate proiezioni antero-posteriori e latero-laterali e le immagini sono state valutate facendo riferimento ad uno score radiografico che esamina le alterazioni a livello dello spazio articolare e la presenza di calcificazioni. Per quanto riguarda l’esame RM sono state utilizzate scansioni coronali, assiali e sagittali e sequenze spin echo T1-e T2-pesate. Risultati: entrambe le metodiche hanno messo in evidenza, nei casi con diagnosi nota, le alterazioni tipiche dell’ocronosi: riduzione d’ampiezza degli spazi articolari, fino all’anchilosi ossea, calcificazioni dei dischi, osteofitosi, anche a ponte, protrusioni discali multiple e sclerosi reattiva delle superfici articolari, evidenti soprattutto a livello dorso-lombare. La RM e risultata tuttavia piu accurata nell’individuare le alterazioni e nel mettere in evidenza lesioni non palesi all’indagine radiografica, quali l’ispessimento dei legamenti longitudinali anteriori. Nel caso di nuova diagnosi, l’RM si dimostra fondamentale per la sua capacita di rilevare alterazioni tipiche dell’artropatia che alla radiologia tradizionale sembrano minime. Conclusioni: le peculiarita dell’artropatia ocronotica sono tali per cui le tecniche d’immagine, in particolare la RM, sono indispensabili nella diagnosi differenziale con altre malattie articolari.
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