Educazione di confine : riflessioni architettoniche su territori palestinesi occupati

2014 
Educazione di confine intende indagare la relazione tra il conflitto arabo-israeliano e lo spazio costruito nei Territori Palestinesi Occupati. Lo stato di Israele, proclamato nel 1948 in seguito alla caduta del mandato britannico, ha attuato politiche di controllo e di dominio nei confronti del popolo palestinese, con l’obiettivo di ostacolare ogni realizzazione sui territori contesi della Palestina. La guerra e violenta e infinita, si susseguono scontri, accordi, rivolte e tregue. Negli ultimi venti anni, tramite la trasformazione dello spazio, il conflitto ha intrapreso nuove forme di dominio: l’occupazione, la distruzione, la negazione, la separazione, sono diventati il principale strumento di guerra israeliano. Gli eventi sono piu lenti, nsequenziali, ma i segni costanti e distruttivi vanno oltre alla medianicita delle bombe e dei missili. Lo spaziocidio ha introdotto il principio secondo il quale un territorio, per essere governato, ha bisogno di essere continuamente rimodellato. Gli elementi di lettura dello spazio in Cisgiordania sono quattro: gli insediamenti nei territori occupati -giudicati illegali dalla Corte Internazionale di Giustizia-, la barriera di separazione israeliana -la cui costruzione e iniziata nel 2002-, le strade e i checkpoints. La condizione incerta ha creato situazioni precarie. La costante presenza di iniziative sul tavolo diplomatico ha contribuito a creare un ambiente in continua evoluzione, che definisce ogni azione o realizzazione nel campo della temporaneita. La necessita di un intervento sulla scuola primaria della comunita beduina Jahalin ha permesso di individuare le energie e le risorse, definire un raggio d’azione locale entro il quale manifestare una proposta di azione architettonica critica e possibile.
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