"Vivere in tempo di guerra": La testimonianza di un brigatista austriaco in esilio

2011 
L’articolo narra l’esperienza vissuta da un brigatista austriaco unitosi ai rifugiati spagnoli in quei drammatici momenti antecedenti lo sbarco alleato, nell’estate del 1944. Nel luglio dello stesso anno, dopo l’attentato ad Adolf Hitler, tutti avevano sperato, invano, in una rapida conclusione della guerra. In agosto la Wehrmacht aveva gia lasciato spazio alle truppe d’invasione alleate, mentre l’amministrazione della vita civile rimaneva ancora in mano agli occupanti tedeschi. Nel frattempo i ‘Maquis’ iniziavano ad uscire dai loro nascondigli.L’autore, che a quei tempi viveva con una famiglia di rifugiati spagnoli, ricorda in questo testo gli ultimi giorni delle SS e i primi della Liberazione, un evento che diede purtroppo il via a una serie di effetti secondari: da chi cercava di approfittarsi della situazione di confusione assumendo il controllo dei ruoli di potere, a chi perpetuava atti di vendetta e abusi, talora anche nei confronti di innocenti. L’autore ricorda come gli spagnoli della regione si riunirono per intraprendere il ritorno verso una patria, la Spagna repubblicana, che in quel momento sentivano ancora viva, e che credevano possibile recuperare. Gerhard Hoffmann, costantemente combattuto tra le sue due patrie, si vide obbligato a separarsi dagli spagnoli in attesa della liberazione dell’Austria, la sua terra.
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