Controculture italiane.Introduzione.
2019
Le celebrazioni del Sessantotto sono cominciate ancora prima che scoccassero i cinquant'anni, spesso attraverso la memoria dei protagonisti di allora che intendevano ricostruire cosa fosse stato il movimento contestatario, da cosa fosse nato, quale "onda lunga" avesse provocato e come si fosse caratterizzato, in Italia e nel mondo. Anche in altri paesi si assisteva a un medesimo fenomeno commemorativo; in Francia assumeva addirittura dimensione ufficiale e istituzionale: con ogni evidenza, non tutti celebrano la stessa cosa.
Le istanze di sovversione espresse dai movimenti del ‘68 sono circolate fra molti paesi europei, nord e sudamericani, e aldila. Puo quindi sembrare contraddittorio conferire una dimensione nazionale a movimenti sostanzialmente transnazionali.
Eppure, pur geminati da una stessa esigenza libertaria e contestatrice, pur contrassegnati tutti da irriverenza e dissacrazione, pur essendo espressione di uno stesso bisogno di cambiamento e di contestazione radicale, quei movimenti di protesta scelsero bersagli specifici a seconda del contesto geografico e assunsero connotazioni espressive riferite a immaginari locali: ogni controcultura nata nel e dal '68 fece i conti con differenti contesti storici e geopolitici, con frontiere territoriali e con tradizioni particolari.
In Italia, il movimento di contestazione fu "importato": dagli Stati Uniti e dalla Francia; tuttavia, anche nel caso italiano e lecito chiedersi se sia esistito un esprit differenziale, se, come e dove questo sia emerso e sia stato recepito, e quali ne siano stati i tratti distintivi.
Se e certo che una generazione ne sia stata segnata, e lecito chiedersi poi quanto le generazioni successive siano state influenzate da quella cultura fatta di movimenti di liberazione e di pratiche di contestazione che avevano investito il pubblico e il privato, il sociale, il politico, e finanche l’etica e l’estetica. I nuovi modi di vita e le nuove forme di espressione espressi dal ’68 hanno messo davvero in discussione le convenzioni artistiche? Le culture popolari affermatesi in quel clima (cinema, televisione, radio, musica, fumetto, ecc.) e le nuove avanguardie che le hanno costeggiate ne hanno davvero sovvertito i codici? Cosa si e trasmesso dell'insolenza, della sperimentazione, del nichilismo, come pure dell'edonismo e dell'esotismo di quegli anni?
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