Metodi valutativi a supporto di strategie nel settore turistico: il caso dell'ambito di paesaggio n.7, il bacino metallifero, nell'Iglesiente

2011 
Sono tante le definizioni che gli esperti danno del paesaggio. C'e chi lo definisce l'insieme delle cose e le relazioni fra di esse, chi il risultato dell'evoluzione della natura e delie azioni dell'uomo e chi piu semplicemente lo definisce la forma dell'ambiente. Personalmente preferisco definire il paesaggio come, si la forma dell'ambiente, ma modellata dall'azione esclusiva della natura, se si tratta di paesaggi incontaminati, e dall'azione dell'uomo e della natura quando siamo in presenza di paesaggi antropizzati. In generale, ma soprattutto nel territorio sardo, e forte questa differenziazione tra paesaggio incontaminato e paesaggio modellato dall'uomo, che ha creato nel tempo un sistema equilibrato ma altamente sensibile. Uno strumento come il Piano Paesaggistico Regionale (PPR), approvato nel dicembre 2006, risulta quindi fondamentale proprio perche ha il compito di preservare il mantenimento di questi fragili equilibri che formano i paesaggi, cosi come sono percepiti dalla popolazione che vi abita e, secondariamente, da chi quel luogo lo frequenta. Il nostro caso studio e, appunto, un eloquente esempio di paesaggio fortemente differenziato dove accanto alla spettacolarita della natura coesistono le tracce indelebili del lavoro dell'uomo. L'area di indagine e quella relativa all'ambito di paesaggio n. 7, definito "Bacino Metallifero", pervia della grande concentrazione di miniere, oramai chiuse, dove si estraevano principalmente piombo, argento e zinco. Siamo nel Sud-Ovest della Sardegna, nella sub regione dell'Iglesiente facente parte del piu vasto Sulcis Iglesiente, a circa 60 km dall'abitato di Cagliari. La differenziazione del paesaggio nel Bacino Metallifero e chiara qualora si volesse tracciare un'ideale linea di sezione che taglia il territorio longitudinalmente, dove la linea di terra, partendo da Ovest coincide con la linea del mare subito interrotta dai faraglioni, dagli isolotti e dal ripido profilo delle montagne a picco sul mare che penetrando nell'entroterra, fanno da scenografia agli insediamenti urbani, terminando, infine, in una grande vallata pianeggiante che prosegue verso Est, verso il Cagliaritano. Questa potrebbe essere la descrizione sommaria del paesaggio iglesiente, un "paesaggio composto da paesaggi" fortemente variegati. Dal punto di vista della pianificazione territoriale il PPR ha la caratteristica di essere suddiviso in ambiti specifici di riferimento, 27, ognuno facente parte di una zona specifica della fascia costiera sarda, dalla quale l'ambito prende il suo "nome e cognome". Questa strutturazione ci aiuta da un lato ad agire sul locale, ma dall'altro, ci obbliga a progettare considerando la molteplicita degli aspetti dell'ambito di paesaggio in questione, anche quando il caso studio e puntuale. Secondo questa logica si creeranno dei progetti non piu chiusi all'interno dei propri confini catastali, ma con una larga visione d'ambito e soprattutto progetti inseriti in un'ottica di benefici allargati. Il tema dei benefici e un nodo centrale di questo lavoro in quanto la Sardegna, ed in modo particolare il Sulcis Iglesiente, affronta una grave crisi economica, frutto da una parte della piu vasta crisi mondiale, ma dall'altro di una cattiva gestione dei territorio e delle sue risorse. In questo quadro desolante solo un settore risulta andare in controtendenza, il turismo. Non abbiamo bisogno di approfondite indagini economiche per capire che tra le vocazioni naturali del territorio sardo il turismo, insieme all'agricoltura ed ai trasporti, riveste un ruolo chiave. Cio e valido anche per l'Iglesiente, che rappresenta un unicum nel quadro del paesaggio sardo, proprio a causa della sua particolarissima vicenda storica, che ha reso il territorio ancora piu affascinante e misterioso perche ancora poco conosciuto, in quanto rimasto escluso per tanto tempo dai piu tradizionali circuiti turistici della Sardegna. Le motivazioni di questa tesi nascono, quindi, dalla presa coscienza del valore del paesaggio nel Bacino Metallifero e delle sue vocazioni, per cercare di dare risposta alla depressione economica e sociale che questo territorio sta vivendo. L'obiettivo e quello di riordinare le linee guida previste per lo sviluppo turistico nell'ambito di paesaggio n.7, partendo dal PPR fino ad arrivare ai piani strategici dei singoli comuni, attraverso l'analisi della domanda e dell'offerta, con lo scopo ultimo di delineare delle nuove politiche turistiche, che sono allo stesso tempo politiche territoriali, applicabili esclusivamente al Bacino Metallifero. A tale obiettivo ci si arrivera soprattutto con l'ausilio di metodologie di decision making che ci aiuteranno nella scelta delle strategie da intraprendere. Le linee strategiche che emergeranno non avranno la presunzione di comportarsi da "bacchetta magica" ma possono essere, nel loro piccolo, un ulteriore strumento di governance pensato per generare benefici diffusi e rivitalizzare un territorio che merita di essere riscattato.
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