L’Urbs e i suoi porti. Magazzini e dinamiche di stoccaggio tra Ostia, Portus e Roma

2019 
Situato alla foce del Tevere, il sistema portuale Ostia-Portus, provvisto di una fitta rete di magazzini, assicuro per tutta l’Antichita la ricezione delle enormi quantita di merci provenienti dal Mediterraneo e destinate, attraverso il trasporto fluviale, a provvedere ai bisogni della megalopoli di Roma, posta a circa 30 km nell’entroterra. Il numero elevatissimo della popolazione dell’Urbs, stimata tra 800.000 e 1.200.000 persone, richiese la massima efficienza di questo sistema di rifornimento, al quale Roma stessa contribuiva grazie ai suoi numerosi approdi sul fiume e alla coesa rete di stoccaggio urbana. Fino alla meta del I secolo d.C., Ostia fu la tappa fondamentale per la ricezione e lo stoccaggio delle merci provenienti dal Mediterraneo e dirette ai distretti urbani del Portus Tiberinus e dell’Emporium. Fu solo nel 42 d.C., con l’avvio del grandioso progetto di Claudio per un nuovo porto marittimo di Roma, che il sistema di ricezione e di redistribuzione delle merci, destinate al rifornimento urbano, prese una rilevanza degna della capitale dell’Impero, con la pianificazione di un gigantesco complesso di stoccaggio di circa 10 ha (Magazzini c.d. Traianei). Posto sul mare a circa 3 km a nord di Ostia, Portus raggiunse una nuova espansione nella prima meta del II secolo d.C., con la creazione del bacino esagonale interno, dotato su ciascun lato di altri magazzini. In sintonia con la maggior ricettivita del sistema portuale alla foce del Tevere, anche nella capitale vennero potenziate le aree destinate allo stoccaggio, iniziando a sviluppare una fitta rete di magazzini anche nel Trastiberim, posto sulla riva urbana destra, difronte all’Emporium. Sia a Roma che a Ostia, moltissimi magazzini vennero costruiti nel secondo secolo d.C., introducendo anche nuove tipologie planimetriche e sviluppando forme di stoccaggio specializzato; altri magazzini vennero invece completamente restaurati. Migliorarono in questo periodo anche le nozioni tecniche per garantire le migliori condizioni di conservazione durante lo stoccaggio con l’utilizzo, ad esempio, di dispositivi architettonici specifici. Questo processo di miglioramento della rete di magazzini sia urbani che portuali, raggiunse la massima efficienza in eta severiana durante la quale vennero programmati numerosi importanti restauri e interventi destinati ad aumentare le capacita di stoccaggio al chiuso, come accadde, per esempio, sia nei Magazzini c.d. Traianei di Portus, che nei Grandi Horrea di Ostia o negli Horrea Piperataria a Roma. Questa presentazione cerchera di mettere in luce le dinamiche comuni messe in atto nelle operazioni di ricezione e di stoccaggio delle merci, che emergono sempre piu chiaramente dalle recenti ricerche e che testimoniano la grande sincronia operativa dei tre centri portuali (Ostia, Portus, Roma), impegnati nella grande sfida per l’approvvigionamento dell’Urbs.
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