Stima dell’esposizione residuale a PCB nella metallurgia

2017 
Obiettivi: Scopo del lavoro e la caratterizzazione dell’esposizione occupazionale a policlorobifenili (PCB), in un gruppo di 56 lavoratori addetti in imprese metallurgiche (6 acciaierie e 2 fonderie di alluminio) site nell’area densamente industrializzata della provincia di Brescia. Metodi: La valutazione e stata condotta attraverso un approccio combinato di monitoraggio ambientale e monitoraggio biologico, dosando 34 congeneri PCB. Risultati: Per quanto riguarda i campionamenti ambientali, le concentrazioni piu elevate sono state registrate nella fusione dell’alluminio (fino a 100 volte superiori rispetto alla fusione dell’acciaio). I congeneri diossino-simili sono risultati poco rappresentati mentre i congeneri non diossino-simili, presenti anche nell’ambiente generale (PCB 153, 138, 180), sono risultati prevalenti. Il valore medio della sommatoria dei PCB nel siero dei lavoratori e risultato 3.9 ng/ml (range 1.3-10.3 ng/ml) mentre la media geometrica dei livelli ambientali e risultata pari a 9305 pg/m3 (range 1138-217806 pg/m3). Conclusioni: Nonostante le differenze in termini di concentrazioni di PCB risultanti dai monitoraggi ambientali, i dosaggi effettuati sui lavoratori non hanno evidenziato differenze statisticamente significative, anche considerando la mansione e l’anzianita lavorativa, mentre l’unica associazione significativa e risultata con l’eta anagrafica dei lavoratori. Una possibile spiegazione puo essere ricercata nell’efficacia delle misure di prevenzione collettiva individuale e collettiva adottate. In considerazione della recente riclassificazione dei PCB come cancerogeni certi per l’uomo, si sottolinea la necessita di ulteriori studi che valutino l’entita dell’esposizione in ambito lavorativo.
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