La Qualità Dell’Istruzione Italiana: Un Confronto Tra PISA E Le Rilevazioni Nazionali Dell’Invalsi (The Quality of Italian Education: A Comparison between the International and the National Assessments)

2014 
Italian Abstract: L’obiettivo di questo lavoro e di verificare la coerenza del quadro complessivo che emerge da due diverse rilevazioni sugli apprendimenti degli studenti italiani (PISA e RN-Invalsi) svoltesi nello stesso anno (2012). Specialmente concentrando l’attenzione sulla parte in comune delle popolazioni di riferimento (gli studenti 15enni in II secondaria di secondo grado), entrambe le fonti restituiscono un quadro simile dei differenziali di performance esistenti tra gli studenti, sia in connessione con il diverso background familiare sia con riferimento al pattern territoriale. Simile e anche il quadro relativo alla variabilita complessiva, sebbene criticita da questo punto di vista si riscontrino nelle RN, per via della presenza di una significativa presenza di fenomeni di cheating e di una imperfetta correzione dello stesso, che genera una ulteriore fonte di variabilita nei risultati. La coerenza tra le due fonti si estende ai risultati dei singoli studenti e soprattutto delle singole scuole. Tali evidenze costituiscono un buon viatico per un uso – e per un ridisegno – congiunto delle due rilevazioni. In particolare, esse suggeriscono l’opportunita di un disegno ex ante di meccanismi di ancoraggio dei risultati delle RN nella metrica fornita da PISA, con il vantaggio di consentire comparazioni nel tempo e nello spazio, rispetto agli altri paesi OCSE. English Abstract: This work verifies the consistency of the results of two surveys of Italian students’ proficiency: the OECD’s Programme for International Student Assessment (PISA) and Italy’s national assessment (Invalsi), both conducted in 2012. Focusing especially on the common part of the reference student population (15-year-olds in the second year of high school), the two surveys offer evidence of a similar pattern of achievement differentials in Italy both in relation to different family backgrounds and at the geographical level. The results are also consistent with regard to the overall variance of the scores, although some problems arise in the Invalsi national assessment owing to a significant incidence of cheating and imperfect correction for it, which generates further variability of scores. The two surveys also provide similar results at the level of both individual students and schools. These findings are a good starting point for the joint use and re-designing of the two surveys; in particular, they suggests the advisability of designing ex ante mechanisms for anchoring the Invalsi scores in the metrics provided by PISA, with the indubitable advantage of permitting comparisons across time and with other OECD countries.
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