Il ricorso al taglio cesareo nelle regioni italiane: un’analisi delle differenze territoriali
2012
In Italia il taglio cesareo rappresenta una procedura potenzialmente soggetta a sovrautilizzo: oltre il 38% dei parti viene effettuata con taglio cesareo mentre l’Organizzazione Mondiale della Sanita indica come valore di riferimento una quota pari al 15% e l’Agency for Healthcare Research and Quality (AHRQ) afferma che valori piu bassi rappresentano una migliore qualita dell’assistenza. La situazione appare diversificata tra le Regioni, con un 62% (valore massimo) riferito alla regione Campania e un 24% (valore minimo) riferito alla regione Friuli-Venezia Giulia. L’appropriato utilizzo del taglio cesareo deve pero essere valutato considerando il risk adjustment che puo influenzare fino al 25% dei valori, poiche questi dipendono anche dalle condizioni di salute trattate durante la gravidanza. E necessario quindi utilizzare altre informazioni con l’obiettivo di definire meglio le caratteristiche delle donne assistite. A tal proposito si ritiene utile la classificazione proposta da Robson, che individua 10 gruppi mutuamente esclusivi per i quali e possibile analizzare la frequenza di ricorso al cesareo consentendo di valutare meglio la variabilita fra le regioni. La fonte che si intende utilizzare e il Certificato di Assistenza al Parto (CEDAP), il cui titolare e rappresentato dal Ministero della Salute.
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