L'Aquila : dalla distruzione alla ricostruzione : una proposta di masterplan per una città temporanea sostenibile

2017 
INTRODUZIONE Il presente lavoro ha come oggetto lo studio della ricostruzione, negli anni successivi, ad un evento catastrofico come il terremoto, calamita naturale che negli ultimi anni ha colpito sempre piu frequentemente la nostra penisola. A distanza di otto anni dal 6 aprile 2009 viene riletto criticamente il contesto Aquilano, cercando di capire in che modo e avvenuto il processo di rigenerazione, recupero, ricostruzione e riqualificazione della citta e quali sono le operazioni che hanno funzionato e quali, invece, no. Finora non sono stati presentati dei veri e propri progetti di sviluppo socio - economico del territorio: abbiamo a disposizione innumerevoli esempi di insediamenti abitativi, ma nessuno di questi e stato pensato per creare i luoghi, o gli edifici, sia pubblici che privati, necessari a ricreare condizioni di buona vita, mantenere unita la collettivita e ad evitare la disgregazione sociale della popolazione. L'obiettivo di questa Tesi di laurea, dunque, e quello di fornire un piano urbanistico di sviluppo territoriale sostenibile, accurato e in cui siano considerati adeguatamente gli spazi di aggregazione negli insediamenti abitativi, mettendo in evidenza l'importanza della prevenzione ancor prima che si verifichi un evento simile, cercando di imparare dagli avvenimenti passati per non commettere gli stessi "errori", anche se appare evidente che non esiste una ricetta preconfezionata e definitiva per porvi rimedio. E' di primaria importanza pensare ad un sistema in cui, oltre alle abitazioni, ci siano anche servizi pubblici e privati, attivita economiche, dell'artigianato, del commercio, del turismo, che sappiano ridare linfa all'economia urbana e sappiano valorizzare i mestieri locali. Fondamentali sono anche le innovazioni possibili utili a ricostruire un tessuto connettivo che dovra caratterizzarsi per le sue capacita di rimettere in piedi una societa civile capace di fornire risposte ai bisogni primari del vivere in aggregazione: abitare, lavorare, studiare, circolare, riposare, divertirsi, wellness e loisir, al fine di riportare alla luce le tradizioni presenti prima del sisma. Si tratta di un lavoro che, superata la fase dei primi soccorsi, dall'allestimento delle prime tendopoli e dei primi servizi collettivi (mense, infermerie da campo, servizi igienici) delinei la soluzione che, a seconda dell'evento, sappia andare oltre la fornitura e la posa in opera di moduli che non siano solo dormitori, ma luoghi in cui le persone possano vivere "una vita normale". E' importante pensare a una progettazione integrata e sostenibile, capace di dare vita ad un vero e proprio processo affinche la ricostruzione sappia congiungere "le pietre e le genti" poiche non e mai sufficiente porre attenzione solo ai cantieri presi singolarmente ma, a mio avviso, la priorita andrebbe data alle persone che vivranno i luoghi. E' necessario lavorare intorno all'idea di citta provvisoria o di transizione che si vuole realizzare in modo che anche le aree pubbliche e le attivita commerciali siano pronte ad accogliere i primi cittadini che iniziano a ripopolare i centri storici. Fondamentale, a tale proposito, e stata non solo la mia visita a L'Aquila, nello scorso mese di maggio 2017, ma anche aver potuto incontrare ed intervistare le genti aquilane: semplici cittadini, imprenditori, rappresentanti istituzionali, professionisti che hanno arricchito e articolato il mio punto di vista fornendomi informazioni, sensazioni, opinioni che, raccolte durante il mio sopralluogo, hanno permesso di sviluppare un Masterplan che si pone l'obiettivo di dare risposte a cittadini di ogni eta e condizione. Tragedie di tale devastante portata richiedono una programmazione e poi una progettazione di medio - lungo termine. Lo studio della Citta dell'Aquila, le interviste inedite che ho condotto hanno fatto emergere con chiarezza la diagnosi della malattia: avere la consapevolezza che esiste una differenza tra il piano d'emergenza e il piano di sviluppo. La gestione del periodo tra la prima emergenza ed il ritorno della popolazione nelle abitazioni permanenti e un momento fondamentale, e purtroppo molto lungo, che influenza non solo un preciso intervallo temporale ma anche le politiche di lungo periodo. La scelta della localizzazione degli alloggi provvisori, delle attivita economiche e di servizio, delle scuole, degli uffici pubblici e privati, le loro caratteristiche e l'impatto che essi hanno sull'ambiente e il paesaggio determinano il futuro della citta che dovra rinascere. I numerosi terremoti, che negli ultimi anni hanno fatto vibrare l'Italia, portano ancora oggi purtroppo dei problemi irrisolti a proposito della ricostruzione, la rigenerazione e la ristrutturazione di intere citta e della vita dei suoi cittadini. Vi e una differenza tra la progettazione nel momento "zero" e la pianificazione dello sviluppo dell'intera area colpita. La progettazione prevede nelle prime 24 ore dopo il verificarsi dell'evento, la sistemazione logistica dei soccorsi e dei campi tende, mentre la pianificazione incomincia con il sisma, ma si prolunga per anni, fino a quando l'intero periodo della ricostruzione non e conclusa. La riedificazione a seguito di un terremoto non puo essere fatta a caso: deve essere organizzata e progettata. E' necessaria la pianificazione di una citta che, nel lungo periodo della ricostruzione permetta alla popolazione di continuare a vivere. Una citta temporanea, che consenta di transitare dalla citta distrutta a quella che verra, o che sapremo costruire, senza perdere i caratteri del luogo e delle popolazioni colpite. Questa Tesi vuole sottolineare l'importanza dell'informazione e della prevenzione prima che si verifichi un terremoto. Cio implica alcune fondamentali operazioni: informare la popolazione in che zona sismica si trova, non autorizzare costruzioni in zone non idonee, svolgere i lavori con tecniche sicure e antisismiche, individuare zone di raccolta per poter prevenire o meglio gestire l'emergenza nel qual caso si verifichi. Predisporre un progetto di sviluppo socio - economico del territorio e necessario per poter avere un'idea chiara di quello che la citta dovra diventare. Non si puo solo pensare a ricostruire tutto com'era e dov'era, bisogna guardare al futuro, trasformare il disastro in opportunita di sviluppo e di miglioramento. Il progetto prevede la redazione di un Masterplan per gli spazi collettivi che deve rappresentare il luogo in cui la popolazione rinasce, restando unita, a seguito di eventi calamitosi cosi devastanti e dolorosi. Fondamentale e rigenerare i centri storici, far rinascere le attivita commerciali e artigianali per poter aiutare le citta a ripartire ed evitare che la popolazione cosi si allontani dai luoghi feriti dal terremoto. Per poter risolvere questo problema, e per progettare un Masterplan che risponda veramente alle esigenze dei terremotati, e stato decisivo poter incontrare i diretti interessati, visitare L'Aquila ancora ferita, per potermi rendere veramente conto in che situazione gli aquilani siano ancora costretti a sopravvivere. Attraverso l'indagine fotografica e facile vedere come il centro storico sia ricostruito in modo interessante, seppur in parte, ma tremendamente desolato e privo di cittadini. Esistono ovviamente numerosi aspetti e temi stimolanti che potevano essere oggetto di approfondimento nella mia Tesi, tuttavia ho ritenuto piu significativo volgere il mio sguardo ai cittadini e a cio che ridara loro vita. I protagonisti di questo disastro sono persone private delle loro case, delle loro attivita e dei loro affetti. Per evitare la disgregazione sociale e necessario non fornire solo "tetti" sotto cui dormire, ma servizi, trasporti, attivita che permettano di vivere, lavorare, divertirsi, wellness e loisir... Il seguente lavoro e suddiviso in tre sezioni: - la prima prevede l'inquadramento generale della Protezione Civile e le catastrofi, il rischio sismico e il terremoto; - la seconda entra nel merito del terremoto del 6 aprile 2009 all'Aquila, sviluppando un'analisi sintetica dei documenti scritti in questi ultimi otto anni, grazie ad un grande lavoro di indagine sul campo, un approfondimento aggiornato al momento attuale attraverso interviste inedite a semplici cittadini, imprenditori, rappresentanti istituzionali, professionisti ho potuto avere una visione esaustiva di quanto ancora sia necessario fare. Le interviste sono state svolte durante il mio sopralluogo nello scorso mese di maggio 2017; - la terza vede lo sviluppo progettuale di un Masterplan per la citta temporanea sostenibile, che rappresenta, per tutto il periodo della ricostruzione, la citta di transizione tra quella distrutta e quella che sara. Da questa indagine e emerso che il vero problema del terremoto e che continua a essere visto dagli Italiani solo come emergenza, quindi, difficile da gestire. Bisognerebbe concepirlo, invece, con una visione piu ampia: fare prevenzione e cercare di adeguare il ricco patrimonio italiano, sviluppare un piano nazionale che aprirebbe il mondo del lavoro a piu generazioni, soprattutto quando non c'e l'emergenza. In conclusione, il mio lavoro vuole essere d'aiuto nel caso si verifichino altri eventi sismici o calamitosi, imparando da quelli passati per non commettere gli stessi "errori". Ogni evento e unico, ma essendo piu attenti e piu accorti nelle decisioni, essendo consci di cosa potrebbe capitare nel futuro, si potrebbero evitare complicazioni che comprometterebbero l'intero futuro di una citta in caso di calamita naturali. Calamita che, pesano tragicamente sulla vita di uomini e donne che vedono stravolte le loro condizioni di vita, distrutte le case, strappati dagli affetti piu cari, e che quindi meritano di ritornare a una buona qualita di vita per un piu lungo tempo possibile.
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