Ricostruzioni morfoevolutive nel territorio di Napoli. L’evoluzione tardo pleistocenica-olocenica e le linee di riva di epoca storica
2009
L’evoluzione morfo-strutturale delle colline di Napoli si correla alle eruzioni flegree tardo-Pleistoceniche, all’attivita della fault zone che borda a NE la piana del Sebeto ed a N il Golfo di Napoli, a rimodellamenti fluvio-denudazionali ed alla nascita di falesie e piane durante la trasgressione post glaciale. All’apice di quest’ultima una baia di sommersione occupa il settore Municipio; ad E una piattaforma di abrasione si arresta sotto la scarpata di faglia del Pendino e la costa si articola fino al profondo seno nella piana del F. Sebeto. Tale assetto favorisce gli insediamenti umani fin dalla preistoria. Tracce di frequentazione si datano al Bronzo Medio nel settore Duomo, mentre nelle insenature costiere esse risalgono almeno al v-iv sec. a.C. La baia di Municipio viene scelta come area portuale a partire dalla fine del iv sec. a.C. restando attiva fino al Tardo Antico, quando, nei diversi settori, si registrano condizioni di progressivo impaludamento. Una subsidenza tardo-olocenica stimata tra 4 e 7 m circa si manifesta con ritmi diversi nei vari settori indagati.
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