Deficit delle funzioni esecutive nei pazienti con trauma cranio- encefalico: la flessibilità cognitiva
2008
Le funzioni esecutive intervengono, nella vita quotidiana, per l’organizzazione del comportamento finalizzata al raggiungimento di specifici obiettivi. Si ritiene che i circuiti neurali implicati nelle funzioni esecutive siano localizzati nel lobo frontale, anche se gli aspetti specifici di tali circuiti sono a tutt’oggi oggetto di ricerca. Per esaminare le funzioni esecutive vengono utilizzati sia test sviluppati dalla neuropsicologia clinica, sia il paradigma dei tempi di reazione (TR), con compiti sperimentali progettati per studiare specifiche capacita di controllo cognitivo. Lo studio delle funzioni esecutive nei pazienti con Trauma Cranio-Encefalico (TCE), che generalmente presentano lesioni del lobo frontale, consente di indagare i processi che sottostanno alle funzioni stesse osservando le conseguenze del trauma. Questa ricerca riguarda una componente delle funzioni esecutive definita “flessibilita cognitiva”: si tratta della capacita di passare, in modo veloce e accurato, da un’attivita ad un’altra. Un “task-set” e l’insieme delle regole e delle conoscenze per l’esecuzione di un compito e la loro associazione agli schemi motori per l’esecuzione1. Quando si passa da un compito ad un altro, il task-set viene riconfigurato. Questo passaggio comprende lo spostamento dell’attenzione tra diversi criteri concettuali, il richiamo (o inibizione) in memoria di lavoro di obiettivi e conoscenze procedurali, la selezione della risposta e l’aggiustamento dei criteri di risposta2. Il processo di riconfigurazione del task-set produce un rallentamento dei TR e una diminuzione dell’accuratezza. Questo andamento e chiamato costo del cambio di compito2. I meccanismi sottostanti questo fenomeno sono tuttora oggetto di indagine e dibattito2,3. L’ipotesti piu accreditata e che questo costo rifletta un processo endogeno di riconfigurazione del task-set. Alcune ricerche recenti4-6 hanno esaminato il costo del cambio di compito confrontando condizioni di cambio regolare e prevedibile (es. A/A/A/B/B/B/A/A/A/B/B/B) con condizioni in cui il cambio avviene dopo un numero non regolare (random) di ripetizioni dello stesso compito (es. A/B/A/A/A/B/B/A/B/B/B). Nel paradigma utilizzato in questi studi, alla presentazione di uno stimolo che indicava ai soggetti quale dei due compiti eseguire (stimolo cue), seguiva la presentazione di uno stimolo bersaglio ambivalente su cui i soggetti eseguivano il compito (“ambivalente” perche permette di rispondere ad entrambi i compiti). Tornay e Milan hanno manipolato sia il tipo di cambio (regolare vs random) sia il tempo tra cue e stimolo bersaglio (Cue-Stimulus Interval, CSI). Hanno descritto, con CSI di 200 ms, un costo di cambio di compito significativo sia per il cambio di compito random che regolare; diversamente, con CSI di 1200 ms, e 1Modulo di Neuropsicologia Riabilitativa, UOMR, Dipartimento di Neuroscienze/Riabilitazione, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara; 2Dipartimento di Psicologia Generale, Universita degli Studi di Padova, Padova; 3Departamento de Psicologia Experimental y Fisiologia de la Conducta, Universidad de Granada
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