language-icon Old Web
English
Sign In

Lipidosi (II). Malattia di Fabry

2007 
Inizialmente denominata «angiocheratoma corporeo diffuso», la malattia di Fabry (o di Anderson-Fabry, poiche il primo caso osservato da Anderson in Inghilterra fu comunicato da questi a Fabry) e ben conosciuta dai dermatologi. Essa e stata descritta indipendentemente da Fabry e Anderson nel 1898. Le lesioni cutanee erano primitivamente chiamate da Fabry «porpora papulo-emorragica di Hebra». Si tratta di una malattia lisosomiale da sovraccarico appartenente al gruppo delle sfingolipidosi, che porta a un accumulo nei diversi organi di ceramide trihexoside (galattosilgalattosilglucosilceramide) per deficit di α-galattosidasi A. La trasmissione e recessiva, legata all’X; le mutazioni insorgono su un gene situato in posizione Xq22. Le manifestazioni cliniche della malattia di Fabry derivano dai depositi di glicosfingolipidi nelle cellule endoteliali e muscolari lisce. Le lesioni sono cardiache, renali, corneali, neurologiche e muscolari. Se ne descrive una forma puramente cardiaca che ha una prognosi migliore. La diagnosi biologica, in passato fondata sul dosaggio dell’attivita α-galattosidasi A e sulle biopsie renali o nervose, oggi si fa precocemente grazie alla biologia molecolare, che e anche d’aiuto alla consulenza genetica. Peraltro, la messa in evidenza di diverse mutazioni sul gene che codifica per la α-galattosidasi A classifica la malattia tra i candidati alla terapia genica. Si tratta di una malattia rara. La sua incidenza e di 1/40.000.
    • Correction
    • Source
    • Cite
    • Save
    • Machine Reading By IdeaReader
    15
    References
    0
    Citations
    NaN
    KQI
    []