Autoanticorpi nella celiachia: marcatori di malattia e di patologia autoimmune associata (Rassegna)

2003 
La malattia celiaca rappresenta un modello particolare di malattia autoimmune per la quale, a differenza di molte altre patologie del sistema immunitario, sono noti i piu rilevanti elementi patogenetici fra cui il fattore estrinseco scatenante (gliadina), la stretta associazione genetica con gli antigeni del sistema di istocompatibilita (HLA-DQ2 o -DQ8) ed il principale autoantigene verso cui e diretta la risposta autoanticorpale (transglutaminasi tessutale tTG). Sebbene l’organo bersaglio della malattia celiaca sia l’intestino tenue, l’intolleranza al glutine puo essere considerata a tutti gli effetti una malattia sistemica con interessamento di molti altri organi ed apparati quali, per citarne solo alcuni, la cute, la tiroide, il pancreas, il cuore, il fegato, le articolazioni, i muscoli ed il sistema nervoso centrale e periferico . L’evidenza di questa affermazione non deriva solo dalle molteplici associazioni ormai chiaramente documentate fra celiachia e patologie di altri distretti, ma soprattutto dal fatto che la transglutaminasi tissutale, il principale autoantigene della celiachia, ha una distribuzione praticamente ubiquitaria nell’organismo umano ed, una volta innescato, il meccanismo autoimmune puo portare ad interessamento di organi e sedi fino a qualche anno fa francamente insospettabili, di cui un esempio sono le recenti identificazioni di associazione con quadri di cardiopatia dilatativa idiopatica e patologia neurologica. La tTG svolge un ruolo di primo piano nell’innescare il disordine immunologico della malattia attraverso la deamidazione dei peptidi di gliadina, i quali si legano a loro volta piu avidamente alle molecole HLADQ2, DQ8 sulle APC (Antigen Presenting Cells) con conseguente potenziamento della risposta T cellulare specifica per la gliadina. I linfociti T attivati producono sia citochine di tipo Th1 in grado di determinare atrofia dei villi intestinali ed iperplasia delle cripte che citochine di tipo Th2 con conseguente produzione di autoanticorpi specifici (anticorpi antiendomisio di classe IgA) ed autoanticorpi secondari diretti contro il citoscheletro (anticorpi antiactina). Un meccanismo cruciale nel determinismo delle manifestazioni autoimmuni secondarie osservate nella malattia celiaca e rappresentato dalla formazione di neo-epitopi attraverso meccanismi di legame o deamidazione di proteine funzionali/strutturali endogene o esogene (virali, batteriche, nutrizionali), neoepitopi che si vengono a formare a causa di una disregolazione della tTG nei processi infiammatori. La diffusione secondaria di questi neoepitopi aumenta il rischio di patologia autoimmune associata a celiachia fino al 35% dopo 20 anni di esposizione al glutine. Il riscontro di manifestazioni di autoimmunita secondaria nella malattia celiaca deve essere messo anche in relazione alla linfocitopenia periferica ed all’aumentata attivazione delle cellule T, causa di aumentata apoptosi periferica. La risposta autoanticorpale sierica presente nella celiachia puo essere divisa in due grandi capitoli: da un lato, la produzione di autoanticorpi, marcatori di celiachia ed in parte coinvolti nella patogenesi della malattia, dall’altro la produzione di autoanticorpi espressione di autoimmunita associata e correlati con le manifestazioni autoimmuni secondarie riscontrate in corso di malattia celiaca.
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