Abitare il quartiere di via Torchio ad Asti : tre scenari.

2011 
La tesi nasce da un precedente lavoro di progettazione urbana che aveva come tema la costruzione di un quartiere popolare a Meyrin (Ginevra) in Svizzera. Dopo avere svolto questo laboratorio abbiamo deciso di continuare a sviluppare il tema dell'edilizia popolare approcciandoci alla rifunzionalizzazione di questa tipologia di quartiere e utilizzando come oggetto di studio la citta di Asti. L'interrogativo sui destini dell'edilizia pubblica e della casa popolare riporta l'attenzione sulla citta come spazio dell'abitare, dell'abitare plurale, fatto di diverse strategie, In particolare sposta l'attenzione su quelle storie e su quei percorsi faticosi, che con grandi difficolta trovano il modo per dimorare, svilupparsi o per resistere. Nel corso degli ultimi anni, risulta evidente come sia emersa una nuova centralita del progetto della casa legata tanto a un problema quantitativo quanto a uno qualitativo. Oggi in Italia esistono molti piu alloggi che famiglie e, cio nonostante, possiamo constatare una forte ripresa della produzione abitativa di iniziativa privata. L'emergenza evidentemente non e piu determinata da una carenza quantitativa di alloggi, ma e l'effetto dei valori immobiliari troppo alti, delle modalita d'uso attuali della prevalenza di famiglie piccole, dall' inadeguatezza del patrimonio edilizio esistente a rispondere alle condizioni della vita contemporanea singolari e flessibili, della bassa qualita della condizione abitativa complessiva nelle parti piu recenti della citta e soprattutto delle parti costruite nel secondo dopoguerra per rispondere alle precedenti fasi di emergenza abitativa. Le odierne problematiche legate al disagio abitativo non riguardano piu le sole fasce deboli della popolazione che continuano a soffrire un'esigenza abitativa primaria. Accanto a queste, si sta sviluppando una nuova domanda abitativa caratterizzata dalla richiesta di maggiore qualita degli alloggi e dell'ambiente circostante, oggi caratterizzati (spesso) da diffusi fenomeni di degrado. Parliamo prima di tutto dei quartieri di edilizia popolare, che sono stati spesso al centro delle cronache e del dibattito sociologico, ma anche delle vaste periferie abusive e di quei quartieri centrali piu antichi in cui a volte (soprattutto al sud) si concentra il disagio sociale, La condizione abitativa migliora principalmente per effetto di una maggiore integrazione urbana (con il contesto territoriale piu ampio),e sociale (con gli insediamenti contigui ma diversi per composizione sociale. Le prospettive di sviluppo si concretizzano quando la riqualificazione si coniuga con una strategia condivisa per il contesto locale che inserisca mixite funzionale dove, attualmente, domina la sola funzione residenziale. Innovazione nel progetto dell'alloggio, nuovi bisogni e nuovi stili di vita, flessibilita e adattabilita, rapporto con gli spazi esterni, rapporto pubblico privato: sono questi gli elementi con cui ci rapporteremo per tutto il corso della tesi. La scelta di Asti come oggetto di studio nasce dal fatto che, essendo la nostra citta di residenza, pensiamo di poter capire in modo migliore le dinamiche interne e quindi le problematiche che ne scaturiscon. La citta di Asti inizia il suo sviluppo popolare nel 1962, quando vengono individuate quattro aree d'intervento di edilizia pubblica disposte sui principali assi di uscita dalla citta. L'esigenza di espansione nasce dalla necessita di dare alloggio ad un ceto basso in grande sviluppo in quegli anni e per questo, le aree sono state scelte per la loro bassa rendita senza pensare al rapporto coi tessuto esistente. Vista dall'alto la citta presenta un centro molto compatto di impianto medievale, mentre i quartieri di espansione appaiono come satelliti decontestualizzati che rispecchiano l'edilizia popolare Italiana degli anni '60. Dei quattro quartieri, solamente tre furono realizzati secondo la variante del 1962, Sono situati: a nord-ovest il quartiere "Torretta", a nord-est il quartiere "Praia" e a sud-ovest il quartiere "Sacro Cuore". Tutti risultano confinanti con il tessuto consolidato esistente al quale sono direttamente collegati grazie ad una buona connessione con l'asse di uscita limitrofo. La loro struttura introversa fa si che non siano attraversati se non dai residenti e questo aumenta il contrasto con la citta. Vivendo ad Asti, notiamo come la loro struttura stradale non permetta un loro facile attraversamento ma anzi tenda ad aggirarli. Lo sviluppo del quartiere a sud-est di "via Torchio", avviene per fasi successive a partire dagli anni 80. A differenza degli altri, non si appoggia direttamente ad un asse d'uscita, non confina direttamente con il tessuto consolidato e presenta al suo interno una struttura meno introversa, La sua posizione strategica lo rende altamente attraversato quasi come un asse principale pur non presentado le caratteristiche necessarie, Un ultimo sviluppo lo si ha negli anni 90 con il quartiere nord caratterizzato da un edilizia convenzionata che, in questo caso, prende la forma delle villette a schiera. Non risulta collegato a nessun asse di uscita ed e stato concepito come un quartiere di passaggio tra la citta e la campagna per un ceto medio, La scelta di questo quartiere e stata determinata da alcune potenzialita che a nostro parere il quartiere possiede ma non sono state sfruttate a pieno. La sua vicinanza al fiume ,ad esempio, e al parco fluviale del Tanaro, la grande presenza di campi e serre, la sua vicinanza con il centro storico e la sua frequente percorrenza, ci sono sembrate buone caratteristiche di partenza per possibili scenari futuri.
    • Correction
    • Source
    • Cite
    • Save
    • Machine Reading By IdeaReader
    0
    References
    0
    Citations
    NaN
    KQI
    []