Aldo Moro e la storia della Repubblica

2010 
L’autore insiste su un aspetto particolare della formazione di Moro: la "discrasia" tra il militante delle organizzazioni cattoliche e il giurista possessore di una cultura influenzata dallo storicismo di Gentile e di Croce. Si spiega cosi la lontananza di Moro dalla tradizione sturziana ma anche la volonta di riconsiderarla a fondo, cosi come la frattura con gli ex-popolari ma anche la non omogeneita con il dossettismo. Con questa cultura politica Moro segretario Dc dal 1959 avrebbe affrontato il problema di continuare a dare un significato "cristiano" alla presenza di un partito ormai in via di "laicizzazione". Lungo una prospettiva profondamente diversa da quella fanfaniana e in continuita piuttosto con quella di De Gasperi, la leadership morotea avrebbe considerato compito del partito cristiano un sistema d’alleanze che favorisse lo sviluppo del paese attraverso una continua mediazione politica che colmasse le fratture della societa italiana. Rimane l’eredita di un’opera tragicamente incompiuta, ma da riesaminare storicamente alla luce delle molte nuove fratture aggiuntesi nella storia italiana.
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