Schisi labiali e palatine. Trattamento primario

2011 
Non esiste un consenso sul trattamento delle schisi labio-maxillo-palatine, e questo per molteplici ragioni. Durante gli ultimi 50 anni, il concetto dominante ha fatto della schisi la conseguenza di un deficit mesodermico che spiega l’ipoplasia, un potenziale di crescita imprevedibile e il fatalismo dei terapeuti. L’accettazione della disabilita e la principale motivazione degli interventi troppo precoci, poco favorevoli a una chirurgia ambiziosa. I divieti dogmatici che riguardano il sollevamento sottoperiosteo e sottopericondrale e vietano ogni chirurgia nasale infantile hanno limitato l’evoluzione del trattamento di questi bambini in fase di crescita. Le conoscenze piu recenti dell’anatomia patologica delle schisi sono trasformate dalla presa di coscienza del ruolo morfogenico maggiore svolto dalla ventilazione fetale. Non vi e piu alcun dubbio che i deficit di crescita in utero siano la conseguenza di meccanismi di crescita normali che operano in condizioni anormali a causa della schisi. Cio relativizza il ruolo che era attribuito ai soli muscoli nella comparsa delle deformita, ma anche la loro influenza potenziale sulla correzione postoperatoria delle deformita e sulla normalizzazione della crescita. Ben lungi dall’essere la priorita per le equipe che trattano le schisi, la ventilazione nasale, invece, si rivela essenziale a questa evoluzione normale della crescita e si deve fare di tutto per ristabilirla fin dalla prima operazione e conservarla durante tutto il trattamento. Per questo, e necessaria una chirurgia ambiziosa nella ricostruzione anatomica, ma molto esigente nel controllo e nella riduzione delle cicatrici attraverso la scelta delle tecniche e la loro cronologia. Che si tratti di schisi monolaterale o bilaterale, la correzione della punta del naso e migliore se accompagna la chiusura labiale a 6 mesi. Nello stesso tempo, la chiusura del velo palatino con la notevole veloplastica intravelare funzionale di Sommerlad mette a profitto l’evoluzione spontanea della larghezza della schisi residua del palato osseo che, in 1 anno, si riduce al punto da potere essere chiusa in tutti i casi in due piani a 18 mesi, senza zone denudate. A 4 anni, la schisi alveolare e chiusa con gengivo-periosteo-plastica con innesto di osso iliaco, dopo un’espansione mascellare anteriore a 3,5 anni che ricrea una larghezza intercanina normale prima della chiusura dell’arcata. Ventilazione nasale e masticazione centrata e simmetrica sono preliminari indispensabili a una crescita normale. Tutte le scelte sono argomentate tanto per quanto riguarda le operazioni e cronologie scelte, che sono trattate nel dettaglio, che per quanto riguarda le tecniche ancora molto utilizzate, ma meno efficaci o da evitare.
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