Politiche pubbliche di uso del suolo nella città di Lecce

2015 
Lo sviluppo territoriale ha spesso comportato, nel tempo, un elevatissimo consumo di suolo e una considerevole riduzione delle aree naturali agricole, specie in contesti urbani e peri-urbani. Tali aree garantiscono una pluralita di funzioni cruciali sia per la qualita della vita individuale e sociale sia per l’ambiente e il paesaggio. Le forti pressioni edificatorie e infrastrutturali, molte volte non adeguatamente contrastate dalle amministrazioni locali a causa della mancanza di una valida soluzione progettuale o per la necessita di finanziare le spese correnti attraverso gli oneri di urbanizzazione, mettono a rischio l’esistenza di questi spazi aperti, cioe di tutte quelle aree non edificate e non urbanizzate poste all’interno o ai margini dell'urbanizzato, indipendentemente dalla loro funzione, destinazione d’uso o effettivo utilizzo. 11 suolo, la terra delle superfici agricole, costiere e quella coperta da boschi, paludi, costituisce lo strato fertile, e non solo simbolico, della ‘citta’. Per quanto imponente possa apparire la costruzione della citta, alla base resta lo scambio essenziale, che e quello alimentare. Non ci sono prodotti senza terra e non c’e citta senza terra. La dispersione urbana, resa possibile dal crescere dei commerci globali, ha allontanato la percezione di questa necessaria reciprocita tra citta e campagna, senza tuttavia negarla, creando l’illusione della possibilita di un'esistenza della citta senza terra. La trasformazione responsabile del territorio deve confrontarsi con il suolo, che costituisce il capitale fondamentale, limitato, non rinnovabile e insostituibile. Non e possibile costruire un percorso di sviluppo sperperando il capitale terriero. Ne e possibile creare paesaggi di qualita consumando il suolo e le superfici che lo contengono. Prima di tutto bisogna capire che consumare suolo significa consumare territorio, "un organismo vivente ad alta complessita, un neo-ecosistema in continua trasformazione, prodotto dall’incontro tra eventi culturali e natura, composto da luoghi dotati di identita, storia, carattere” , un contesto in rapida evoluzione e i cui processi modificano l’organizzazione sociale. Il consumo di suolo implica oltre tutto la perdita di capacita ecologica: accanto ad un danno diretto del paesaggio, la scomparsa di aree verdi e agricole riduce la capacita di assorbimento della CO2 e rende sempre piu debole la capacita dell'ecosistema di autoregolarsi. L'impermeabilizzazione di aree sempre piu vaste, inoltre, incrementa il rischio idrogeologico, perche modifica il deflusso in superficie delle acque. Erodere suolo significa perdere il modello urbano: la definizione di citta e oggi sempre piu imprecisa dal punto di vista formale, e piu corretto parlare di territori urbanizzati, tutti molto simili tra loro, senza caratteristiche identitarie. Si perde il ruolo del pubblico: e il caso del fenomeno degli outlet e dei centri commerciali, diventati luoghi dove passare il tempo libero. Il centro commerciale prende il posto della piazza e della strada, il luogo privato assolve alle funzioni dei luoghi pubblici, diventa il luogo preferito per l’incontro e la socializzazione, mentre la strada pubblica viene occupata da auto private. La crescita urbana e avvenuta in maniera diffusa e disorganizzata, molto spesso senza i dovuti accorgimenti ne per le funzioni produttive agricole, ne per la dotazione di spazi comuni di relazione urbana. La modalita diffusa ha reso accessibile alla rendita urbana spazi che in precedenza non lo erano, per la loro distanza rispetto ai mercati urbani. Con questo tipo di espansione le scelte insediative non prendono in considerazione il potenziale produttivo del suolo e i terreni agricoli diventano tutti ugualmente appetibili alle trasformazioni. In maniera molto sintetica, si puo dire che e necessario che la qualificazione degli spazi aperti, basata su processi condivisi e fatta propria dall’intera comunita locale, venga recepita dagli strumenti di governo del territorio attraverso precisi atti amministrativi, associati ad efficaci metodologie di monitoraggio dello stato di fatto, per garantire il mantenimento di questi spazi e delle loro funzioni. Diventa inoltre implicito che al suolo sia riconosciuto lo status di ‘Bene comune’ non negoziabile, non riproducibile ed essenziale per la vita del pianeta. Oggi, nel campo dei beni immobili, non basta piu il concetto di bene pubblico, vista la fine che sta facendo il patrimonio pubblico passato alle regioni e ai comuni e da questi in mano ai privati. Nasce il bisogno di rifondarlo con la nozione di bene comune, affidandogli la rilevanza che gli appartiene. Nel panorama italiano, ed in particolare in quello salentino della citta di Lecce, si cerchera di capire come il tema del bene comune suolo viene sviluppato dalle politiche vigenti: dalle proposte delle leggi regionali, in accordo con le indicazioni nazionali/europee, fino a giungere, passando per gli indirizzi provinciali, alla conoscenza e analisi delle politiche del territorio comunale. L'attenzione per il suolo in questo territorio e rilevante per la fragilita che esso presenta; l’occupazione antropica, favorita dalla struttura geo-morfologica della penisola Salentina delimitata da chilometri di costa, con una superficie prevalentemente pianeggiante e priva di corsi d'acqua superficiale, non presenta ostacoli fisici superficiali alla sua espansione.
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