First Emilian record of the boreal-affinity bivalve Portlandia impressa Perri, 1975 from Montefiore dell'Aso (Marche, Italy)

2006 
We report the first record of the bivalve Portlandia impressa from Pleistocene sediments of Marche. The finding is represented by a few shells retrieved from inner shelf deposits exposed at Grotti, in the municipality of Montefiore dell'Aso (Ascoli Piceno). The sediments that yielded the fossils belong to the upper part of the Marchean Quaternary marine sequence (Qm), here referred to the Early Pleistocene. In particular, the integration among foraminifer, calcareous nannoplankton, and mollusk data supports an Emilian age for the fossiliferous level. This record extends the chronostratigraphical range of the Early Pleistocene boreal affinity species P. impressa, traditionally retained Santernian in age. From the paleoecological point of view, the comparison among the very few mollusk assemblages containing P. impressa enables us to retain this fossil protobranch as a tolerant pelophilous taxon that inhabited inner-shelf soupy bottoms. RIASSUNTO - (Prima segnalazione del bivalve ad affinita boreale Portlandia impressa nell'Emiliano di Montefiore dell'Aso (Marche, Italia)) - Portlandia impressa e un raro bivalve finora segnalato esclusivamente nel Pleistocene inferiore del bacino Padano: Valle dello Stirone (Parma) e Val Chero (Piacenza). Tradizionalmente la sua distribuzione stratigrafica e limitata al Santerniano ed anche se non puo essere annoverato tra i veri "ospiti nordici" (essendo la specie endemica del Mediterraneo) il genere condivide tuttavia il carattere boreale di questo gruppo di taxa. Nel presente lavoro viene segnalata per la prima volta la presenza di Portlandia impressa nel Pleistocene delle Marche. I sedimenti che contengono questa specie affiorano in localita Grotti (Montefiore dell'Aso, Ascoli Piceno) e sono costituiti da argille siltose completamente bioturbate deposte in ambiente di piattaforma interna. Essi rappresentano i depositi litorali regressivi (RLD) che caratterizzano la parte sommitale della successione marina del Quaternario delle Marche (Qm). L'integrazione dei dati biostratigrafici basati sui microfossili, foraminiferi e nannoplancton calcareo, con quelli ottenuti dai sopravvissuti pliocenici tra i molluschi permette di riferire tali depositi all'Emiliano, estendendo in tal modo il range cronostratigrafico finora conosciuto (Santerniano) di P. impressa, basato su un unico riferimento. La malacofauna, composta da 39 taxa di cui 18 bivalvi, 19 gasteropodi e 2 scafopodi, rappresenta una paleocomunita a Venus multilamella instaurata su un substrato fangoso. La non applicabilita di metodologie quantitative non consente un preciso riferimento alla profondita che comunque rimane con tutta probabilita inquadrabile nell'ambito dell'infralitorale. Questo dato appare in buon accordo con quello fornito dall'associazione a foraminiferi. La comparazione della malacofauna nel suo complesso con quelle associate agli altri scarsi rinvenimenti di P. impressa, consente di ritenere questo taxon una forma pelofila tollerante che popolava ambienti di piattaforma interna.
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