Contributo alla conoscenza biogeografica dei micromammiferi dell’Appennino marchigiano

1994 
BIOGEOGRAPHIA - vol. XV/I - 1993 (Pubblicato il 31 ottobre 1994) II popolamento animale e vegetale del|'Appennino Umbro-Marchigiano Contributo alla conoscenza biogeografica dei micromarnmiferi dell’Appennino marchigiano M. PANDOLFI(qq‘), P. AGNELLI(q”q), A.M. DE MARINIS (qq“qq), R. SANTC)LINI(“q“q““q‘) e F. SAVELLI(qqqq“q) ('”“) Istzfuto dz’ Scienze Moifologic/ye, Via Oddi 23, 61029 Urbino (q“qq) Museo di Storzkz Natumle delZ’Um'z2ersz'tci dz'Fz'reI1ze, Sezione dz’ Zoologzkz «La Specola», Via Romcma 17, 50125 Firenze (q“qq“)12z'a G. Pascoli 42, 47037 Rz'mz'm', Forlz‘ (qqqqq”q') via Trieste 12, 61047 S. Lorenzo in Campo, Pesaro SUMMARY 5618 speciemens of 17 species from 20 sites were identified from barn owl pellets collected in a study area of 300.000 ha in the district of Pesaro-Urbino during 1984-1992. Six chorological categories were repre- sented as follows: Asiatic—European (47.05%), Cosmopolitan and Italic (17.65), European, Euro-Mediterra- nean and Mediterranean (5.88%). The first record of Microtus multiplex in the district updated the geogra- phical distribution of this species. Faunistic and biocoenotic features of the theriocenosis were discussed on the basis of some ecological indices (Sorensen, trophic level, Gi.ni—Simpson and therrnoxerophily). INTRODUZIONE Le conoscenze sulla microteriofauna delle Marche risultano a tutt’oggi assai carenti. Studi relativi alla presenza e alla distribuzione dei rnicromarnmiferi di quest’area sono stati condotti su scala locale da Contoli et al. (1975) e da Pan- dolfi e Santolini (1987, 1988). Questa ricerca, avvalendosi di una consistente quantita di reperti ossei (5618 esemplari) provenienti da borre di barbagianni, si propone di ampliare le cono— scenze sulla distribuzione dei micromarnmiferi sull’Appennino Marchigiano nonche di darne un inquadramento biogeografico. L’area di studio, situata nella provincia di Pesaro-Urbino, si estende tra il mare Adriatico e il crinale appenninico su di una superficie di circa 300.000 ha. L’area indagata ricade nella regione climatica di tipo mesaxerico a clima tempe- rato (Tomaselli et al., 1973), se si escludono i massicci del Monte Catria e del Monte Nerone, compresi nella regione axerica fredda. N ella parte nord—orientale dell’area predominano i campi coltivati a semina- tivo e le zone destinate a pascolo, soprattutto di ovini. Procedendo verso sud- ovest, con l’innalzarsi della quota, alle aree ad utilizzo agronomico si alternano i querceti rnisti con prevalenza di roverella e gli orno-ostrieti. Tali formazioni bo- schive formano la copertura Vegetale dominante lungo il crinale appenninico. 535
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