Ruolo della risonanza magnetica prenatale in feti con ventricolomegalia isolata nell'era della neurosonografia: uno studio multicentrico

2021 
Obiettivi: Analizzare, in feti con riscontro all’ecografia prenatale di ventricolomegalia isolata, il ruolo della risonanza magnetica fetale (RM) nell’identificazione di ulteriori anomalie cerebrali associate. Determinare se l’incidenza di tali anomalie associate sia correlata al grado ed alla lateralita della ventricolomegalia; stimare l’incidenza di anomalie associate diagnosticabili solo dopo la nascita e non identificate dalle metodiche di diagnostica prenatale (RM ed ecografia). Metodi: Studio multicentrico, retrospettivo, di coorte, in 15 centri in Italia, Regno Unito e Spagna. su gravide sottoposte a RM dopo riscontro alla neurosonografia multiplanare di ventricolomegalia isolata, fra gennaio 2010 e marzo 2019. Scopo principale: stabilire la prevalenza di anomalie del sistema nervoso centrale (SNC) individuabili esclusivamente tramite RM. Scopo secondario: stimare l’incidenza di anomalie aggiuntive identificate esclusivamente alla nascita. Risultati: sono stati inclusi 556 feti con diagnosi ecografica di ventricolomegalia isolata. Epoca gestazionale media al momento della RM: 26.7±4.4 settimane. Dei feti inclusi nello studio, il 36.5% (95% CI 32.6-40.4; 203/556) era affetto da VM bilaterale, il 63.5% (95% CI 59.4-67.4; 353/556) monolaterale. La VM e apparsa lieve (10-12 mm) nell’80.0% dei casi (95% CI 76.5-83.2; 445/556) e moderata (13-15 mm) nel 20.0% (95% CI 16.9- 23.5; 111/556). I risultati della regressione logistica hanno evidenziato che BMI materno (OR: 0.85, 95% CI 0.7- 0.99, p= 0.030), presenza di VM moderata (OR: 5.8, 95% CI 2.6-13.4, p<0.001) ed esecuzione di RM dopo la 24^ settimana (OR: 4.1, 95% CI 1.1-15.3, p= 0.038) correlano in maniera indipendente con l’individuazione di anomalie aggiuntive alla RM. Conclusioni: Fra i feti con ventricolomegalia apparentemente isolata valutati mediante neurosonografia, la percentuale di anomalie associate riscontrate esclusivamente alla risonanza magnetica fetale e risultata piu bassa di quanto riportato finora. La maggior parte dei difetti evidenziati tramite RM rientra nelle categorie dei disordini della migrazione neuronale e delle emorragie, particolarmente difficili da diagnosticare all’ecografia.
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